Presentazione
Durata
dal 1 Settembre 2023 al 31 Agosto 2024
Descrizione del progetto
Il progetto è inserito nel percorso didattico di EDUCAZIONE CIVICA.
Può essere modulato in base alle conoscenze pregresse e al programma dell’anno scolastico in corso, ai vari
indirizzi presenti nell’istituto, nonché alle esigenze e metodologie dei rispettivi docenti di classe.
Il progetto vero e proprio si articola in un modulo di 6 ore, da effettuarsi nel secondo quadrimestre, escluse le ore di preparazione degli allievi partecipanti al progetto, e che ammonteranno a circa due ore per ciascuna classe. Tale progetto è previsto per un numero massimo di cinque o sei classi, quindi per cento studenti ca., considerata la capienza dell’aula Magna, dove avverrà la proiezione del documentario “Bamdiere per la pace”. Lo svolgimento del progetto può rientrare nelle iniziative collegate all’Otto marzo e in quelle legate alla Biblioteca d’Istituto.
L’attività proposta si snoderà a partire dalle interviste da effettuarsi alle volontarie dell’Archivio dell’Udi della Prov. di Siena e ai registi e ideatori del documentario storico “bandiere per la pace”.
OBIETTIVI e FINALITA’:
– cercare di definire e declinare il termine pace nelle varie epoche storiche e nei vari contesti, relativamente al nostro territorio e al mondo globale, per ritrovare anche la memoria di un protagonismo femminile dimenticato;
– saper discutere e riflettere su come in diversi contesti storici e politici si è manifestato e si manifesta ancora oggi un movimento per la pace;
– comprendere come si costruisce un film documentario, partendo anche da alcuni interrogativi: perché un documentario storico su questo argomento, quali sono sue le finalità?
-Cimentarsi e cercare di approfondire il lavoro sulle varie tipologie di fonti: materiali, mediatiche e orali, anche tramite il lavoro di archivio, quindi rendersi consapevoli su come si costruisce un documentario storico, dalla raccolta delle testimonianze alla realizzazione del documentario stesso.
Abstract del Progetto:
Nell’immediato dopoguerra si apre una grande stagione di rivendicazioni per il miglioramento delle condizioni di vita nelle campagne. A queste si legano, a partire dalla firma del Patto atlantico nel 1949 e con l’inizio della guerra in Corea nel 1950, le battaglie per la pace contro il riarmo, con la richiesta al governo italiano di orientare gli investimenti verso la ricostruzione e la creazione di lavoro, e non per alimentare la guerra fredda e la minaccia di un nuovo conflitto. Si costituiscono i “Partigiani della pace”, con un richiamo esplicito ai partigiani della Resistenza. Gli obiettivi di questa campagna corrispondono alla politica del Pci e del blocco sovietico, ma i sentimenti collettivi suscitati dalla lotta per la pace, per i diritti dei lavoratori e per ottenere condizioni di vita più umane hanno una radicalità che va oltre, e che determina un’adesione massiccia alle azioni di rivendicazione.
L’Unione Donne Italiane (U.D.I.) è tra le organizzazioni che più attivamente aderisce al movimento per la pace, e l’Udi senese, sulla scorta di quella nazionale, inaugura una prassi politica originale. Oltre alle petizioni, le raccolte di firme, l’invio di aiuti a sostegno dei popoli colpiti dalla guerra, lancia la campagna delle bandiere: centinaia di donne dei circoli Udi ricamano il proprio nome su pezzi di stoffa colorati, cuciti insieme a formare bandiere multicolori. Le bandiere vengono esibite nelle manifestazioni e nei cortei, e vengono issate in cima al pagliaio durante la trebbiatura, nel giorno più importante del ciclo agrario, quello in cui si raccoglie il frutto del lavoro di un anno, cooperando con le famiglie vicine, e in cui il prodotto viene diviso con il padrone. Le bandiere, simbolo di una rivolta pacifica quanto inedita, non sono tollerate dalla proprietà agraria né dalle autorità. La prefettura arriva a vietarle, polizia e carabinieri intervengono per rimuoverle, scatenando proteste e scioperi da parte dei mezzadri. La guerra delle bandiere diventa una forma originale di disobbedienza e di irrisione del potere. Di lì a non molto la mezzadria finirà, e quel mondo a metà, con la sua storia di fatica e di sfruttamento, scomparirà, pagando, con l’adesione alla società dei consumi, il prezzo del consenso all’individualismo e la difficoltà a ricordare. Di quella storia le bandiere raccontano la possibilità, o lo stato di grazia, che ogni tanto rende capaci le persone di fare dei bisogni individuali il motore di una spinta collettiva senza farsi annullare da essa.
Francesca Stella. Archivio dell’UDI della provincia di Siena
Obiettivi
Potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicali, nell'arte e nella storia dell'arte, nel cinema, nelle tecniche e nei media diproduzione e di diffusione delle immagini e dei suoni, anche mediante il coinvolgimento dei musei e degli altri istituti pubblici e privati operanti in talisettori, Sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e dellaconsapevolezza dei diritti e dei doveri; potenziamento delle conoscenze inmateria giuridica ed economico-finanziaria e di educazioneall'autoimprenditorialità, Sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali, Alfabetizzazione all'arte, alle tecniche e ai media di produzione e diffusione delle immagini, Prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico; potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore e l'applicazione delle linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, emanate dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca il 18 dicembre 2014, Valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l'interazione con le famiglie e con la comunità locale, comprese le organizzazioni del terzo settore e le imprese
La scuola si propone che gli allievi acquisiscano adeguate competenze sociali e civiche.
Luogo
via Cesare Battisti 11 - Siena
Risultati
Promozione della cultura di genere e della pace più in generale. Contrasto alla violenza.
Individuare strategie per diminuire il numero di non ammissioni e giudizi sospesi.
Miglioramento dei risultati conseguiti dagli alunni nelle prove INVALSI
Personale scolastico